Simonetti: le ridicole (ma pericolose) bufale della stampa contro la manovra economica della Lega. • Roberto Simonetti

Simonetti: le ridicole (ma pericolose) bufale della stampa contro la manovra economica della Lega.

Inserita venerdì, 21 Dicembre 2018 | da: roberto simonetti
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La stampa nazionale, in “assetto da guerra” contro l’inarrestabile ascesa della Lega ha messo in campo il metodo della divulgazione a tappeto delle mezze verità, delle notizie raccontate in maniera perniciosa e faziosa sulla manovra economica per il prossimo anno per fuorviare scientificamente l’opinione pubblica.

Capitolo AUMENTO DELLE TASSE.

La prima bufala è l’aumento dell’IVA: FALSO! Per l’anno prossimo si sono impegnati circa 16 miliardi di euro per NON aumentare l’Iva e come avviene da 7 anni a questa parte (così come fecero i Governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni) si è utilizzata la “finta” copertura dell’aumento IVA per gli anni successivi dal 2020 come salvaguardia dell’equilibrio di bilancio che verrà sistematicamente annullata con le prossime legge di bilancio. Così è sempre avvenuto, come con questa finanziaria,  e così avverrà l’anno prossimo.

Nel maxiemendamento alla manovra c’è la web tax che prevede una imposta del 3% per le imprese che vendono online, forniscono pubblicità e trasmettono dati sulla Rete. E QUESTO AUMENTO DELLE TASSE VA BENE. Perchè grandi colossi dell’ e-commerce non devono pagare le tasse in Italia mentre stanno facendo chiudere migliaia di piccoli commercianti e negozi di vicinato con la loro spietata concorrenza? Questa è solo una legittima difesa per le piccole imprese commerciali contro la globalizzazione del commercio.

Nella manovra c’è invece il TAGLIO DELLE TASSE come per le partite iva che fatturano sotto i 65.000 euro, la cosiddetta flat tax al 15%. C’è il taglio dell’Ires dal 24 al 15% per le imprese che rivestono gli utili in azienda, c’è il taglio dei costi dell’Inail per le imprese, e l’aumento della deducibilità del costo dell’IMU sui capannoni industriali.

Capitolo TAGLIO DELLE PENSIONI.

La stampa ha messo in giro la notizia che non saranno più indicizzate le pensioni, dimenticandosi però di dire che questo è vero SOLO per le pensioni più elevate, quelle sopra i 1500 euro mese. E’ VERO invece che le pensioni più basse fino ad un valore di tre volte il trattamento minimo INPS , che sono il 46% dei pensionati, avranno la rivalutazione del 100%.  Quindi quelle fino a 1500 euro (la minima è di 507.42 euro) SARANNO RIVALUTATE E NON subiranno nessuno svantaggio. Poi  vi sarà una minore rivalutazione per quelle più alte: del 97% fino a 4 vTM (2030 euro), del 77% fino a 5 vTM  (2537 euro), del 52% fino a 6 vTM (3044 euro), del 47% fino a 8 vTM (4059 euro), del 45% fino a 9 vTM (4567 euro) il 40% oltre.  Ma non era il popolo a chiedere equità nell’erogazione delle pensioni?

E la stampa “di regime” è anche silenziosa sull’abolizione della Fornero con  QUOTA 100, sul taglio delle “pensioni d’oro” non coperte da contribuzione effettiva, sui 1,5 mld destinati per i truffati delle banche mentre la sinistra era al Governo e nulla ha fatto per impedirlo , sui 15 miliardi di investimenti in 3 anni per le infrastrutture, manutenzione, prevenzione del rischio idrogeologico, su 1 miliardo di euro per la famiglia divisi in 444 milioni per la natalità, carta famiglia, aumento del 20% del bonus bebè, aumento bonus asilo nido (1500 euro), sulle misure di sostegno al reddito e aumento pensioni minime per chi vive in povertà.

Tocca quindi a noi militanti divulgare quanto fatto dal Governo a trazione Lega, a trazione di Matteo Salvini.


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