Ho letto con estremo interesse l’intervista dell’Eco di Biella a Nino Cerruti di lunedì’ scorso che pone una serie di ampie riflessioni per il futuro del nostro biellese. Ragionamenti importanti, proprio in questo momento storico di grande cambiamento del territorio. Il concetto fondante di Cerruti, che io condivido pienamente, è quello che il biellese troppo a lungo ha ridotto i confini del mondo ai propri, senza mai cambiare mentalità passando dal “va tutto bene” alla paura di misurarsi con un mondo in costante evoluzione.
Proprio ora che si può invertire questa storicità, perché tramite la legge di accorpamento delle province è possibile inserire il nostro distretto tessile e manifatturiero in un circuito più ampio, quello legato a Novara e Verbania, maggiormente competitivo, foriero di novità e sfide, teso alla riorganizzazione positiva di questo lento ed inesorabile afflosciamento delle iniziative industriali del biellese, vedo invece uno stanca e stantia volontà del mondo locale a voler tornare ad un passato che non potrà garantirci nessun futuro.
Ecco quindi che è bene e doveroso non lasciar cadere l’appello di un grande imprenditorie biellese, Nino Cerruti, che ha costruito nel mondo un impero imprenditoriale puntando tra i primi nella ricerca del prodotto innovativo e nel design.
Mi auguro quindi che la classe imprenditoriale biellese segua questa visione strategica e che indichi alla Regione Piemonte la volontà del nostro territorio a concentrarsi su un collegamento sempre più stretto con Novara, con il Piemonte orientale per costruire così un distretto economico importante, con un forte peso politico, economico ed istituzionale, in grado di trascinarci fuori da questa situazione di immobilismo letale per le future generazioni.
intervista Nino Cerruti eco di biella 15.10.2012