Modifiche alla legge 31 dicembre 2009, n. 196 del 06/04/2011 • Roberto Simonetti

Modifiche alla legge 31 dicembre 2009, n. 196 del 06/04/2011

Inserita sabato, 9 Giugno 2012 | da: roberto simonetti
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ROBERTO SIMONETTI. Signor Presidente, la proposta di modifica della legge di contabilità e
finanza pubblica ha una doppia valenza: una tecnica ed una squisitamente politica. La parte tecnica
mira a disporre dei tempi e delle modalità di programmazione del bilancio nazionale e semestre
europeo, che prevede un ciclo di programmazione comune agli Stati dell’Unione finalizzato a
rafforzare il coordinamento delle politiche economiche degli Stati e la loro connessione con gli
indirizzi comunitari.
La parte politica è appunto il certificare nei bilanci nazionali le nuove politiche di condivisione e
programmazione economica europea che la crisi ci impone, crisi che si combatte tramite molti
fattori: la difesa della moneta e dei confini, la maggiore influenza della Banca centrale europea, il
fondo di stabilizzazione, il contenimento del debito e appunto il semestre europeo, che si
concretizza nel nostro bilancio mediante la modifica legislativa oggetto oggi di votazione.
È importante uniformare le previsioni economiche affinché non vi siano più 27 filoni a sé stanti e
soprattutto, grazie all’azione del nostro Governo, che vengano considerati tutti i debiti, sia quelli
pubblici sia quelli della finanza privata. Infatti la maggior sofferenza è stata subita da chi aveva in
seno una grande bolla finanziaria, non un grande debito pubblico. Per questo motivo la revisione
della legge n. 196 del 2009 costituisce senza dubbio un’occasione per un consolidamento delle
regole e delle procedure di bilancio nazionali, alla luce dei cambiamenti che si prospettano per la
governance economica dell’Unione europea.
In particolare la proposta prevede l’adozione di una pianificazione a più anni di finanza pubblica,
con l’indicazione degli obiettivi programmatici di medio periodo e la programmazione di documenti
di rilancio atti a creare un completo quadro e sistema di finanza pubblica. Non a caso, proseguendo
sulle linee tracciate dalla legge di contabilità e finanza pubblica, è fondamentale fare successivi
progressi in merito al controllo della spesa, in quanto questa raffigura un elemento basilare per la
politica di bilancio italiana nei prossimi anni, cruciale per ridurre l’indebitamento netto e il debito,
senza aumentare la pressione fiscale. L’Europa in questo senso rafforza quanto noi abbiamo sempre
creduto, cioè il fatto che, checché se ne dica, il Governo ha visto giusto quando sosteneva la
necessità di monitorare le spese pubbliche e, nonostante la grave crisi economica, iniziare il
processo di riforma dell’albero storto della finanza derivata.
Vi è inoltre una devoluzione di potere verso l’alto, tesa a creare una politica economica di area
vasta, continentale, quindi positiva, per non creare maggiore confusione previsionale nelle politiche
economiche e di bilancio, che però deve per forza essere controbilanciata pesantemente attraverso il
federalismo fiscale che avvicina la spesa al territorio, calmierandola.
Quindi la Lega Nord voterà a favore del provvedimento in esame, perché convinta che solo
monitorando la spesa mediante una seria e ferrea programmazione, calmierandola senza ledere i
servizi grazie al federalismo fiscale appunto, si possa aggredire pesantemente il grande debito
pubblico che abbiamo ereditato e che è uno dei grandi motivi che frenano la crescita e l’occupazione
(Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).

 

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