Bilancio di previsione dello Stato per il 2009 e bilancio per il triennio 2009-2011 13/11/2008 • Roberto Simonetti

Bilancio di previsione dello Stato per il 2009 e bilancio per il triennio 2009-2011 13/11/2008

Inserita venerdì, 8 Giugno 2012 | da: roberto simonetti
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Il disegno di legge di bilancio per l’anno 2009 riflette la politica di riduzione della spesa pubblica adottata con urgenza dal Governo con la manovra estiva contenuta

del decreto-legge n. 112 del 2008. Inoltre il bilancio risulta costruito secondo la nuova impostazione

e struttura contabile per missioni e programmi introdotta nel 2008, che tende ad evidenziare le

funzioni principali e gli obiettivi strategici e istituzionali perseguiti con la spesa pubblica.
L’approvazione del decreto n. 112 prima dell’estate ha di fatto anticipato la manovra economicofinanziaria
per l’anno 2009 prevedendo, all’interno del rispetto dei saldi stabiliti dal DPEF, che sia
consentita la rimodulazione delle dotazioni finanziarie tra i programmi di ciascuna missione di
spesa in annualità e a pagamento differito.
Questo nuovo ambito comporta una complessiva razionalizzazione del disegno programmatorio per
conseguire obiettivi di finanza pubblica coerenti con gli impegni di medio periodo assunti con
l’Unione europea per il patto di stabilità. Il raggiungimento dei saldi è improntato alle esigenze di
contenimento e riqualificazione della spesa attraverso la previsione della riduzione delle dotazioni
delle missioni di spesa di ciascun Ministero operata dal decreto n. 112.
La spesa complessiva iscritta per l’anno 2009 è pari a 538,3 miliardi di euro, a cui corrisponde una
riduzione in valori assoluti della spesa pari a 6,8 miliardi rispetto al valore iscritto nel bilancio a
legislazione vigente preesistente al decreto-legge n. 112 del 2008.
Il bilancio prevede entrate finali per 463.904 milioni e spese finali per 517.442 milioni. Il saldo
netto da finanziare, corrispondente alla differenza tra le entrate finali e le spese finali, sempre in
termini di competenze, è pari a 33.496 milioni di euro. Riguardo alle spese finali la riduzione è
quasi interamente imputabile al forte decremento delle spese in conto capitale per 15.754 milioni ed
al contenimento della spesa corrente di 477 milioni.
Ciò si traduce in un taglio del 2,1 per cento della spesa pubblica per l’anno 2009, e, per gli anni
2010 e 2011, è prevista la riduzione della medesima rispettivamente nella misura del 5 per cento e
del 5,2 per cento.
Il progetto di bilancio in esame garantisce il risanamento stabile e, oserei, anche «definitivo» dei
conti pubblici.
È importante evidenziare che la drasticità dei necessari tagli salvaguarda gli stanziamenti di alcune
missioni importanti, anzi, in alcuni casi, sono state destinate maggiori risorse per obiettivi di elevato
interesse.
Infatti, dal raffronto delle dotazioni di bilancio per missione si evidenzia che sono state contratte,
per esempio, le spese in conto capitale per l’attuazione dei piani di rientro regionali in materia
sanitaria che nel precedente esercizio aveva assorbito risorse pari a 9,1 miliardi; non sono stati
ridotti gli stanziamenti destinati alla difesa e sicurezza del territorio; sono state incrementate nella
misura del 9,4 per cento le risorse destinate alla Missione ordine pubblico e sicurezza; sono state
destinate maggiori risorse (+ 14,5 per cento) alla Missione competitività, sviluppo ed imprese; sono
state incrementate del 49,3 per cento le dotazioni per infrastrutture pubbliche e logistiche; sono stati
più che raddoppiati gli stanziamenti dello sviluppo sostenibile ed, infine, aumentate – nonostante le
recenti polemiche – le risorse per ricerca ed innovazione (+ 5,4 per cento).
Il gruppo Lega Nord Padania condivide e voterà favorevolmente il disegno di legge di bilancio per
l’anno finanziario 2009, perché coerente con la politica economica del Governo, ispirata in primis
ad un processo di riduzione dello spreco e del non razionale utilizzo delle risorse pubbliche. La
manovra è finalizzata a liberare nuove risorse da destinare alle sentite esigenze delle famiglie e
delle imprese, sempre più in difficoltà per l’acuirsi della crisi economica e finanziaria mondiale

 

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